Enti del Terzo Settore e trasparenza dei compensi erogati

Nota informativa n. 1 del 7/10/2019

Il Codice del Terzo Settore ha introdotto l’obbligo per gli enti del Terzo settore con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate superiori a centomila euro annui, di pubblicare annualmente e tenere aggiornati nel proprio sito internet, o nel sito internet della rete associativa di cui all’articolo 41 cui aderiscano, gli eventuali emolumenti, compensi o corrispettivi a qualsiasi titolo attribuiti ai componenti degli organi di amministrazione e controllo, ai dirigenti nonché agli associati.

La pubblicazione di tali informazioni poneva innanzitutto un problema legato alla privacy atteso che non si ritiene che i collaboratori retribuiti di enti privati, ancorché beneficiari di un regime fiscale agevolato, possano essere equiparati ai dirigenti pubblici apicali.

La risposta a questo dubbio viene offerta all’interno del Decreto recante le Linee guida per l’approvazione del Bilancio sociale (DM 4/7/2019) laddove viene specificato che “Le informazioni sui compensi di cui all’art. 14, comma 2 del codice del Terzo settore (prima evidenziate) costituiscono oggetto di pubblicazione, anche in forma anonima, sul sito internet dell’ente o della rete associativa cui l’ente aderisce”.

L’anonimizzazione dell’informazione risponde solo astrattamente all’esigenza, essendo in ogni caso agevole, soprattutto con riferimento alle figure dirigenziali, intuire l’identità del percettore del compenso erogato.

Sul sito internet degli Enti del Terzo Settore dovremmo quindi trovare:

  • i dati relativi ai compensi erogati, se l’organizzazione presenta ricavi superiori a 100.000 euro;
  • il bilancio sociale;
  • gli emolumenti di natura non corrispettiva ricevuti da Pubbliche Amministrazioni quando complessivamente di importo superiore a 10.000 euro nell’esercizio finanziario;
  • la pubblicazione di determinate informazioni nel caso di connessioni con partiti movimenti politici;

a cui si aggiunge l’opportunità, nell’ottica della trasparenza e della fidelizzazione del rapporto con i soci e con i potenziali donatori, dello statuto dell’Ente, della programmazione delle attività future e della rendicontazione di quelle già svolte.